ESH Gallery_Riflessioni.Giappone-Italia
Che cosa rende un’opera d’arte propriamente giapponese?
Esh Gallery presenta una bi-personale: Ōki Izumi e Mauro Bellucci, in cui gli artisti tenteranno di rispondere a questo enigma confrontando le rispettive concezioni attraverso un serrato dialogo della loro produzione. Ōki Izumi giapponese ma italiana d’adozione propone le sue sculture in vetro industriale in dialogo con i collage in carta nepalese di Mauro Bellucci, italiano, ma dall’anima spiccatamente giapponese.
Ōki Izumi da diversi anni lavora in modo esclusivo il vetro industriale, materiale che rimanda al suo orientamento verso l’astrazione e allo stesso tempo rende reale l’effimero, cristallizzando l’invisibile. La trasparenza nelle sculture di Ōki non è cercata per guardare attraverso, bensì per vedere dentro, come se lo spazio della scultura fosse una metafora del proprio spazio interiore. Il vetro è la materia più adatta per esprimere la ricerca di continuità tra psichico e fisico, perché imprigiona uno spazio visibile e allo stesso tempo cangiante in funzione alla luce che incontra. Da qui prendono forma sculture oniriche che, come affermò Munari, “riflettono e fanno riflettere”.